Ceramiche di Capodimonte bomboniere

Ceramiche di Capodimonte bomboniere e opere d’arte. Cosa c’è da sapere

E’ dal 1200 che la porcellana viene lavorata in Europa. E fu colpa di Marco Polo, almeno in parte.

Ceramiche di Capodimonte bomboniere e opere d’arte vennero invece, un po’ più tardi. Ma andiamo in ordine di tempo. Abbiamo scritto che in parte fu colpa per così dire Marco Polo. E infatti fu proprio lui di ritorno da uno dei suoi tour in terra d’Oriente che introdusse nel continente europeo una sorta di porcellana. Era verniciata di bianco e marrone, e fu la progenitrice poi della ceramica.

A quest’ultima ci si è arrivata poi con studi mirati e dirette ad ottenere una pasta più tenera di quella sino a quel momento lavorata. E uno studioso sassone arrivò alla definizione dell’elemento, scoprendo così la porcellana, che altro non era poi che una fusione di caolino e feldspato. Ma siamo ancora lontani dalle ceramiche di Capodimonte prima opere d’arte e poi usate come bomboniere. Sia per matrimonio, per battesimi, comunioni a qualsiasi altro tipo di evento. Familiare e non.

La prima fabbrica di ceramiche infatti fu aperta a Meissen, in Germania, nel 1710. E nonostante i tedesconi cercavano di non divulgare il segreto della lavorazione, fabbriche di ceramica nacquero in ogni dove. Tra questi “ogni dove”, ci fu anche Capodimonte, dove nella Reggia di Carlo di Borbone, il re creò la Real Fabbrica di Capodimonte, dedita alla lavorazione della porcellana. Ed era il 1743. La scuola napoletana ben presto superò quello teutonica, creando veri e propri capolavori universalmente riconosciuti.

Tutto questo fu possibile soprattutto grazie a scultori come Giuseppe Gricci, decoratori come Giovanni Caselli e in special modo al chimico Livio Ottavio Scheper. Lui fu colui che ne studiò e migliorò l’impasto rendendo unica la produzione napoletana.

ENTROTAVOLA IN PORCELLANA DI CAPODIMONTE CON SETTE ROSE

Ceramiche di Capodimonte bomboniere

Ecco le caratteristiche che rendono le ceramiche di Capodimonte, diverse e riconoscibile rispetto alle altre. Hanno un particolare color latteo. Una maggiore compattezza. Una buona trasparenza, grazie alla esclusione del caolino dalla pasta. E infine il tenero impasto. Da questo prendevano quindi vita prima i biscuit e poi le ceramiche vere e proprie , quelle dipinte a mano per intenderci.

Tante le opere in giro per il mondo che da allora adornano case di Reali o ricchi Signori. Ma dalle opere d’arte si è arrivati poi alle ceramiche di Capodimonte bomboniere. E’ tradizione, soprattutto a Napoli, durante eventi come il matrimonio, una comunione o piuttosto un battesimo, farne omaggio agli ospiti presenti all’evento.

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